| SEZIONE 1 
 -navata
 -cappella
 laterale destra
 -cappella
 laterale sinistra
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   SEZIONE 3
 -Convento
 
   SEZIONE 4
                           
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         l’Oratorio di Santa Maria della Croce, posto ad
         appena due Km. a valle del centro abitato, l’Oratorio sorge sul
         pendio di un colle che sovrasta il versante nord dell’alta valle del
         Pescara. Dall’alto del muraglione che cinge lo spiazzo dov’è posto
         il complesso, adornato da pini ed abeti che adombrano e danno frescura
         alla località, si ammirare all’orizzonte il maestoso massiccio della
         Maiella. Il complesso è costituito da una Cappella che rivolge la
         facciata a sud (a cospetto della Maiella), e da un antistante edificio,
         ad essa connesso, destinato un tempo a convento. L’Oratorio, oltre ad
         essere il monumento più importante del paese è il centro di fede e di
         devozione mariana dei Pietranichesi e dell’intero circondario, oltre
         che una vera e propria oasi di pace, preghiera e raccoglimento. A
         seguito del recente restauro dell’ex edificio conventuale,
         attualmente dotato di servizi, sala cucina ed un ampia sala convegni,
         la località è oggi degna d’esser presa in considerazione anche come
         luogo ideale per congressi e/o adunanze conviviali. Se si considera poi
         il patrimonio architettonico, gli strucchi, gli affreschi e le tele in
         essa racchiusi, si può inoltre ben dire che Santa Maria della Croce è
         uno dei pochissimi esempi d’arte barocca seicentesca dell’intera
         Ragione. Un gioiello d’arte barocca, definito dall’illustre
         studioso e scrittore di arte abruzzese V. Balzono: un piccolo
         capolavoro del ‘600, che, insieme a S. Maria della Croce di Alanno
         racchiude < quanto di più perfetto ha il barocco italiano in fatto
         di architettura, pitture ed intagli>. Un giudizio lusinghiero,
         condiviso da altri illustri studiosi e professori come G. Stafforello
         – E. Abbate – Ghisetti Giavarina e Damiano Fucinese, che poi in
         seguito hanno ampiamente relazionato a riguardo. L’Oratorio di Santa
         Maria della Croce rappresenta inoltre, insieme alla vicina S. Maria
         delle Grazie un esempio altrettanto raro di Chiesa votiva, con una
         pianta a "T" rovesciata; con una navata e due cappelline
         laterali, tipica delle chiese rurali edificate a suo tempo lungo gli
         storici percorsi tratturali, utilizzate dagli allora pastori erranti
         come sospirati luoghi di culto e quindi ringraziamento, e non di rado,
         come ideali riposi. Nelle immediate adiacenze della Chiesa, transitava,
         infatti, uno dei tanti "bracci" del tratturo
         L’Aquila-Foggia, che, dopo aver lambito la chiesuola raggiungeva la
         dorsale sud est del Borgo pietranichese, per andarsi poi a
         ricongiungere allo stesso tratturo Magno in località S. Biagio di
         Pietranico. La Chiesa fu edificata il 25 marzo 1613, a ricordo
         dell’apparizione della Vergine ad un pastorello del luogo di nome
         Domenico Del Biondo. La data incisa sul portale ci dice che
         l’edificio fu costruito nel 1618, ma i tempi per il completamento dei
         lavori dell’interno furono lunghi e si protrassero per oltre mezzo
         secolo. Il primo intervento documentato è datato 1628, ne seguirono
         altri nel 1656 ed altri ancora nel 1670; tutti comunque ricadenti entro
         il secolo, quindi, nulla a che vedere con i grandi interventi
         tardobarocchi operati in Abruzzo dopo i catastrofici terremoti
         verificatisi in Abruzzo nel primo decennio del ‘700. Prima di passare
         ad una brevissima descrizione del patrimonio racchiuso all’interno
         della Chiesa, è d’obbligo sottolineare che il ‘600 fu un secolo
         decisamente buio per l’Abruzzo e le sue popolazioni, oppresse
         dall’esosità dei dominatori spagnoli e dalle violente repressioni da
         loro opposte ad ogni manifestazione di pensiero (praticate in nome di
         un credo religioso che oltre ad essere bigotto sfiorava la
         superstizione), oltre che, dalle letali pestilenze verificatesi intorno
         al 1656. Eventi che, oltre a generare miseria e desolazione, favorirono
         le famose insurrezioni antispagnole del 1647 e l’accrescersi in tutto
         il territorio abruzzese di compagnie organizzate di banditi (il
         brigantaggio). La Chiesa ha una facciata decisamente sobria, essenziale
         e senza ornamenti di rilievo, costituita da grossi blocchi di pietra
         scalpellinati ultimamente restaurati e dunque riportati allo stato
         originario. Al centro del frontone si apre una finestra di forma
         quadrata posta al di sopra dell’unico portale della Cappella primaria
         sorretto da appositi stipiti decorati da mensole a fioroni. L'interno
         della Chiesa, che ha una struttura a tre bracci, è costituito da una
         navata centrale e due cappelline laterali: quella posta a sinistra è
         dedicata all'Annunziata, mentre quella a destra a Santa Maria della
         Croce.
         Al visitatore che varca per la prima volta la soglia dell’Oratorio,
         si presenta un interno talmente ricco, che non avrebbe certo mai potuto
         immaginare si celasse dietro quella semplice ed austera facciata appena
         descritta. All’interno, infatti, dove la sontuosità del barocco ha
         trovato una sua felice espressione, si possono ammirare stucchi e
         dorature, fregi e decorazioni, finti marmi e tele, pitture al guazzo e
         tempera, che ornano tutte le pareti interne. La navata e le cappelle
         laterali sono infatti ornate da un trionfo di stucchi e decorazioni che
         contornano ben 55 scene e ritratti, suddivisi in tre cicli pittorici,
         dovuti alla mano di altrettanti diversi autori. La
         Navata è opera di Berardino Cardelli di S. Stafeno (Sessannio?), che,
         insieme alla tela della Crocifissione racchiusa nell’altare maggiore,
         ha dipinto nel 1670 tutti gli affreschi della volta con scene riferite
         all’Ultima Cena, Passione e Trasfigurazione di Gesù. Alla Cappella
         di sinistra, dedicata all’Annunziata, lavorò nel 1656 Antonello de
         Castellis da Tocco, che, oltre a dipingere la tela che rappresenta
         l’Annunciazione posta sull’altare, decorò anche le volte, le
         lunette e l’arco della Cappella che racchiudono scene dedicate alla
         Natività, alla Vergine Addolorata, all’Immacolata, all’Assunzione
         ed a San Michele Arcangelo (una delle figure di rilievo dell’universo
         culturale e devozionale dei pastori transumanti). A destra
         dell’ingresso, in luogo più augusto e più venerato dell’Oratorio,
         c’è infine la Cappella dedicata alla Madonna della Croce, dipinta
         nel 1628 dal pittore aquilano Tommaso di Berardino Aquilano.
         L’affresco dell’altare riproduce una gran Croce con ai piedi la
         Maddalena, ed ai lati la Madonna della Croce e S. Antonio di Padova,
         mentre sull’arco, sulle pareti e nella volta della Cappella
         l’autore ha dipinto una sequenza di affreschi che riproducono tutto
         il ciclo di vita della Vergine.Annesso all'Oratorio vi è un Convento molto ampio,
         abbastanza conservato, che è stata riattata, ristrutturato a luogo di
         preghiera e di culto con sala convegno e camere pernottamento.
 
 La Madonna della Croce in
         Pietranico – Culto Storia Arte Pietranico – Tipografia Tontodonati
         & C. Pescara 1954 di P. Giovanni Odoardi O.F.M. Conventuali.
 
 
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                     daex voto (1613)
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                  | Decorazione |  
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                  | Cappella |  |